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ToggleI campanelli d’allarme in casa: spazi e risorse
La gestione delle risorse e degli spazi in casa è uno dei primi e più importanti indicatori del comportamento di un cane.
- Il conflitto sul divano: il divano dovrebbe essere un luogo di condivisione. Se il cane ringhia per difenderlo, impedendo al proprietario di sedersi, sta nascendo un conflitto sulla gestione dello spazio che va risolto.
- La tensione sulla ciotola: un cane che ringhia quando ci si avvicina alla sua ciotola sta manifestando un istinto possessivo sul cibo. È un segnale che affonda le radici nelle regole che la madre insegna (o non insegna) nella cucciolata riguardo al rispetto delle risorse.
- L’isolamento: un cane, specialmente se adulto, che appena arrivato in famiglia si nasconde costantemente sotto il letto e rifiuta il contatto, sta comunicando un profondo disagio o uno stato fobico.
Leggere il comportamento del cucciolo: i 3 segnali chiave
Secondo Grazia Ribaudo, osservare un cucciolo quando è ancora “vergine” e pulito da esperienze traumatiche permette di individuare subito il suo profilo caratteriale. Ecco tre segnali fondamentali da osservare nell’interazione con altri cani:
- Il sottomesso (un buon segno): se il cucciolo, di fronte a un cane adulto, si mette a pancia in aria, sta mostrando una richiesta di pace. Questo non è un segno di debolezza, ma di ottima educazione: significa che la madre gli ha insegnato le regole sociali e il rispetto per gli adulti.
- Il pauroso (da monitorare): se, di fronte al richiamo di un adulto, il cucciolo scappa, sta manifestando un’emozione di paura. Un cane dominato dalla paura può diventare imprevedibile , mordendo per panico e non per aggressività . È un segnale che richiede un lavoro immediato sulla sua sicurezza e autostima.
- L’assertivo o “bullo” (da guidare): se il cucciolo viene sgridato da un adulto ma, invece di sottomettersi, risponde ringhiando, bisogna prestare attenzione. Questo comportamento indica un cucciolo troppo sicuro di sé e assertivo, che in futuro potrebbe diventare prepotente e prevaricante se non guidato correttamente.
Consigli pratici per i primi 15 giorni post-adozione
L’imprinting iniziale è cruciale. Ecco alcuni consigli pratici per le prime due settimane.
Cosa non fare:
- La prima cosa da evitare assolutamente è presentare subito il cane a tutta la famiglia allargata, amici, parenti e vicini.
Cosa fare:
- Dare tempo: concedi al cane il tempo necessario per ambientarsi, per capire chi sei e che quella è la sua nuova casa. Questo è fondamentale per costruire una relazione e per far sì che ti riconosca come punto di riferimento.
- Osservare: i primi 15 giorni sono un periodo di osservazione. Annota i suoi comportamenti (se si nasconde, se è giocoso, come gestisce gli spazi): queste informazioni saranno preziose per un eventuale consulto con un educatore.
Chiedere al rifugio: informati sulle sue abitudini in canile. Un cane abituato a dormire in un “vascone” potrebbe sentirsi più sicuro se gli viene offerto uno spazio simile, evitando così che cerchi di conquistare il divano per sentirsi protetto.
Conclusione: il primo passo per una convivenza felice
Comprendere il comportamento del cane è il più grande atto d’amore che puoi fare. Ti permette di capirlo, di aiutarlo a superare le sue paure e di costruire le fondamenta per una vita insieme serena e appagante.
Ora che hai gli strumenti per capire meglio il tuo futuro amico, il passo successivo è trovarlo. Visita la nostra sezione dedicata per adottare un cane e inizia la tua meravigliosa avventura.
