Vivi in condominio e ti piacerebbe adottare un cane o un gatto? Grazie a una sentenza della Corte di Cassazione e alla Legge 220/2012 – Riforma del Condominio, da circa una decina d’anni sono state eliminate tutte le restrizioni imposte dai vari regolamenti condominiali ed è finalmente possibile tenere con sé cani, gatti e altri animali domestici in condominio, sia negli appartamenti privati sia nelle aree comuni condominiali.
Naturalmente è fondamentale che la casa sia sicura e abbia le caratteristiche giuste per accogliere un animale domestico. Inoltre, per evitare dissidi, liti e malumori, è fondamentale educare il proprio cane o gatto, adattare il propri stili di vita alle sue esigenze e seguire rigorosamente alcune semplici regole di rispetto e civile convivenza, affinché la presenza dell’animale domestico non arrechi danno o fastidio ai vicini e alle altre persone che normalmente frequentano gli spazi condominiali.
Cosa prevede la legge per gli animali domestici in condominio?
La normativa del 2012, fortemente voluta dalle principali associazioni animaliste italiane, sancisce il diritto dei proprietari di vivere con un gatto o accogliere un cane in casa, secondo precise regole di sicurezza e sanità pubblica e impone loro di vigilare e comportarsi in modo corretto, attento e responsabile per evitare che gli animali causino danni o disturbo alla quiete del condominio.
Oltre a cani e gatti, nella case degli italiani sempre più spesso si possono trovare animali non del tutto convenzionali, come rettili, roditori e pesci tropicali. In caso si tratti di animali in via d’estinzione o pericolosi, la legge vieta di tenerli nel proprio appartamento e nelle aree comuni del condominio, mentre per alcune specie esotiche, come iguane e pappagalli, è necessario essere in possesso di un certificato che ne autorizzi la detenzione.
Possono inoltre esserci delle restrizioni anche per animali più comuni o da cortile, come le galline o i maiali, che seppure vengano considerati da alcune persone al pari di cani e gatti, sono invece soggetti ad ambiti normativi diversi rispetto a quelli previsti dalla Riforma del Condominio del 2012.
Per quanto riguarda i contratti di locazione, il proprietario dell’appartamento può legalmente impedire all’inquilino di tenere qualsiasi tipologia di animale domestico in casa, compresi cani e gatti, perché si tratta di un accordo tra le parti su cui non interviene la legge nazionale. L’importante è che la clausola di divieto sia chiaramente inserita e accettata all’atto di sottoscrizione del contratto.
Quali sono le regole da seguire per gli animali domestici in condominio?
La prima regola a cui ci si deve attenere quando si decide di ospitare un cane, un gatto o un altro animale domestico nel proprio appartamento è offrirgli un ambiente adatto alle sue esigenze, che allo stesso tempo rispetti le necessità degli altri condomini. Per questo motivo, il proprietario è tenuto a vigilare attentamente sul proprio animale, anche quando si trova in giardino, sul balcone o negli spazi in comune con gli altri condomini.
Ad esempio, per garantire il massimo della sicurezza, negli spazi comuni interni ed esterni del condominio, i cani devono essere sempre tenuti al guinzaglio, che non deve essere più lungo di 1,5 metri, e il proprietario deve sorvegliare l’animale in ogni momento, oltre ad avere con sé il necessario per raccogliere gli escrementi e una museruola, da indossare in caso di necessità o in ascensore.
Per una questione di igiene e decoro I luoghi di passaggio, i vialetti e gli atrii frequentati dagli animali domestici in condominio devono essere sempre tenuti puliti ed eventualmente disinfettati con appositi prodotti. Allo stesso modo è necessario limitare il più possibile i rumori provocati dagli animali domestici, in particolare nelle ore dedicate al riposo e nelle festività.
Le cucce, le gabbie, i trasportini e gli ambienti del condominio, in cui si trovano dai gatti e dagli altri animali devono essere puliti e disinfettati con regolarità per evitare che si diffondano cattivi odori e malattie. Gli animali non vanno mai lasciati a casa da soli se ci può essere l’eventualità che si mettano in pericolo o possano disturbare il vicinato, perché potrebbe configurarsi il reato di omessa custodia e malgoverno dell’animale con pene molto severe fino all’arresto.
In caso di problemi igienico-sanitari o di sicurezza per le persone, l’amministratore di condominio e gli altri condomini possono chiedere che venga allontanato, ma solo dopo che queste condizioni siano state documentate e sia stato richiesto l’intervento del Servizio Veterinario pubblico o dell’ASL locale.
Cosa fare se il condominio vieta di tenere animali domestici?
In linea generale, qualsiasi delibera o disposizione dell’assemblea condominiale, che vieti di tenere gli animali domestici in condominio, sia internamente sia nelle aree comuni esterne e nelle aree comuni può essere annullata, perché illegittima.
Nel caso in cui l’assemblea condominiale inserisca nell’ordine del giorno il divieto di tenere animali domestici in condominio, i proprietari possono opporsi, facendo ricorso entro 30 giorni dalla delibera o dal ricevimento del verbale d’assemblea presso un Giudice di Pace.
Se, invece, il provvedimento è stato discusso e approvato nella sezione “varie ed eventuali”, la decisione è automaticamente annullata e i proprietari possono inviare una raccomandata a/r all’amministratore di condominio, che provvederà a comunicarlo a tutti gli altri condomini.
Conoscere i propri diritti, ma anche i propri doveri, quando si decide di ADOTTARE UN CANE O UN GATTO per tenerlo con sé in condominio è fondamentale per una convivenza pacifica e serena. Ovviamente, è basilare cercare di limitare al minimo i disagi al vicinato e garantire sempre la sicurezza a tutte le persone che vivono nelle vicinanze, comportandosi in modo corretto e rispettoso.
In fondo, il comportamento del proprio cane o gatto non dipende dall’animale, ma da quanto si è saputo educarlo a vivere in società e a controllare i propri istinti e comportamenti. Una grande responsabilità, che richiede consapevolezza sin dal momento in cui ci si reca in una struttura per iniziare il percorso di adozione e che si costruisce giorno dopo giorno, anche con l’aiuto di professionisti, esperti e veterinari.
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