Tutti gli animali sono esseri viventi che meritano rispetto, tutela e dignità. Purtroppo, non sempre le persone si comportano in modo adeguato e spesso i canili, i gattili e i rifugi accolgono animali maltrattati, abbandonati, sfruttati o vittime di violenza e abusi da parte di gente senza scrupoli, irresponsabile e colpevolmente inconsapevole del valore della vita.
Queste situazioni, oltre ad essere intollerabili e incomprensibili, costituiscono un reato penale e devono essere contrastate con determinazione e sensibilità.
Ma cosa si intende per maltrattamento di animali? Come si riconoscono e si segnalano i casi di animali maltrattati? A chi ci si può rivolgere per chiedere aiuto o intervenire in difesa degli animali? In questo articolo risponderemo a queste domande, fornendo anche alcuni consigli utili e pratici per intervenire in caso di bisogno.
Cosa si intende per maltrattamento di animali?
È innanzitutto necessario chiarire che il maltrattamento di animali sia domestici sia selvatici è un grave reato penale, come previsto dall’articolo 544-ter del Codice penale italiano. Chi causa lesioni o sofferenze agli animali, sottoponendoli a sevizie, comportamenti, addestramenti, fatiche o lavori insopportabili per le loro caratteristiche etologiche viene punito con pene che prevedono la reclusione da tre a diciotto mesi e una multa da 5.000 a 30.000 euro.
Nonostante esista da anni una legge molto rigorosa, la cattiveria umana è davvero infinita e gli animali continuano ad essere maltrattati in diversi modi, dalla violenza diretta con percosse, mutilazioni e torture alla totale negligenza e all’abbandono. Nello specifico, il Codice penale italiano considera maltrattamento:
- la denutrizione, la privazione o la mancanza di acqua e cibo adeguati a garantire la salute e il benessere dell’animale;
- lo stato di abbandono o l’isolamento prolungato, ad esempio in gabbie, spazi angusti, balconi o lungo le strade;
- le ferite o le mutilazioni inflitte volontariamente o per incuria, compresi i tagli della coda e delle orecchie di alcune razze di cani;
- l’uso della catena o di altri mezzi di costrizione, come collari elettrici e altri dispositivi che possono provocare sofferenza all’animale;
- la mancanza di cure veterinarie o igieniche, ovvero la privazione di cure adeguate in caso di infortuni o malattie o la detenzione in luoghi sporchi e malsani;
- la separazione precoce dei cuccioli dalla madre, in particolare per motivi commerciali;
- l’impiego degli animali in combattimenti clandestini o competizioni non autorizzate, che possono incidere profondamente sul loro stato fisico e psicologico, rendendoli a volte quasi impossibili da adottare;
- l’esposizione degli animali a condizioni climatiche estreme o a rumori molesti, costringendoli a vivere all’aria aperta senza alcun riparo dal sole o dal vento oppure a subire emissioni che possono danneggiare il loro udito;
- la somministrazione di sostanze stupefacenti o nocive agli animali, come bocconi drogati o avvelenati, ma anche medicinali che ne alterino lo stato psicofisico.
Quali sono le conseguenze dei maltrattamenti sugli animali?
Gli animali maltrattati sono creature fragili e ciò che sono stati costretti a subire può avere conseguenze gravi e durature sulla loro salute e il loro benessere psicofisico. A seconda della gravità e della durata dell’abuso, gli effetti negativi del maltrattamento possono essere diversi, ma in generale si riflettono sul loro fisico, sulla loro psiche e sulle loro relazioni sociali.
Le lesioni fisiche e i traumi possono causare dolore, sofferenza, disturbi e disabilità, ma in alcuni casi possono essere talmente gravi da risultare fatali o, nella migliore delle ipotesi, richiedere cure veterinarie costose e particolarmente complesse.
Dal punto di vista psicologico, gli animali maltrattati possono sviluppare disturbi comportamentali, ansia, depressione, stress post-traumatico, fobie, aggressività o altri problemi psicologici che possono influire sulla loro qualità di vita e sulle loro relazioni sociali, soprattutto se hanno subito abusi prolungati o ripetuti, perdendo definitivamente la fiducia negli esseri umani.
Inoltre, quando gli animali maltrattati vengono isolati o separati dalla loro famiglia o dal loro gruppo sociale, la privazione di stimoli adeguati o le condizioni di degrado o sovraffollamento possono causare stress, noia, frustrazione e altri problemi sociali che influiscono sulla salute mentale e fisica degli animali.
Le situazioni di maltrattamento sugli animali non vanno mai sottovalutate ed è importante segnalarle alle autorità competenti e alle associazioni animaliste presenti sul territorio, perché oltre ad essere un reato penale che va denunciato e contrastato con determinazione, le violenze, le privazioni e gli abusi colpiscono esseri viventi che meritano sempre il massimo del rispetto e della protezione.
Come segnalare un caso di maltrattamento?
Quando si assiste o si sospetta che un animale sia stato maltrattato o abusato è importante non rimanere indifferenti, ma agire con prontezza e responsabilità, in modo da mettere fine al più presto alle sue sofferenze e consentire alle autorità di intervenire in modo adeguato e corretto. Ma quali sono i passaggi da seguire per segnalare gli animali maltrattati?
Per prima cosa è fondamentale raccogliere più prove possibili del maltrattamento come foto, video, testimonianze di altre persone e documenti, che possano comprovare l’abuso e identificare i responsabili.
Una volta che si è certi che si tratti di animali maltrattati o abusati, ci si può rivolgere alle autorità competenti, presentando una denuncia formale corredata di tutte le prove e i dati utili raccolti in precedenza.
Le Forze dell’Ordine o le altre figure preposte hanno quindi l’obbligo di intervenire nel più breve tempo possibile, ad esempio sequestrando e affidando gli animali a strutture adeguate e chiedendo il pronto intervento di veterinari e professionisti.
Infine, per ricevere supporto legale, informativo e operativo, si possono contattare le associazioni animaliste presenti sul territorio, le quali si occuperanno anche di accogliere e curare gli animali maltrattati.
Chi chiamare in caso di animali maltrattati?
In caso si assista a casi di animali maltrattati, si possono contattare diversi numeri telefonici. Gli operatori delle Forze dell’Ordine o delle diverse associazioni animaliste possono fornire assistenza per segnalare il maltrattamento di animali o per chiedere aiuto per gli animali in difficoltà, sia domestici sia selvatici.
Per praticità, eccone alcuni dei più importanti:
- 112: il numero unico di emergenza europeo, che consente di contattare Carabinieri, Polizia Locale e Vigili del Fuoco.
- 1515: il numero verde della Guardia Forestale, che si occupa della tutela sia degli animali selvatici sia domestici.
- 1530: il numero blu della Guardia Costiera, che si occupa anche della tutela degli fauna marina o di altri animali in difficoltà in mare e sulle coste.
- 800 253 608: il numero verde dell’OIPA (Organizzazione Internazionale Protezione Animali), che offre assistenza legale e veterinaria agli animali maltrattati.
- 800 540 545: il numero verde dell’ENPA (Ente Nazionale Protezione Animali), che offre assistenza e informazioni sugli animali domestici e randagi.
- 800 909 999: il numero verde della LAV (Lega Anti Vivisezione), che offre consulenza e supporto sugli animali sfruttati dall’industria alimentare, delle pellicce, della sperimentazione e dello spettacolo.
Non si può rimanere insensibili di fronte agli animali maltrattati e per questo motivo ogni caso di abuso e maltrattamento va immediatamente denunciato e contrastato con tutti i mezzi possibili. Un dovere di tutti, che può fare la differenza, se si agisce con responsabilità, sensibilità e civiltà, perché gli animali sono esseti senzienti e nostri amici e la vita senza di loro non sarebbe più la stessa.
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