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cani randagi abbandonati a bordo strada

Cani randagi: cosa fare e chi chiamare?

Negli ultimi quarant’anni il numero dei cani randagi, che vivono liberi nelle città, nei boschi o nelle campagne è in costante aumento e sempre più spesso questi animali rappresentano un vero pericolo, perché possono causare incidenti stradali, diffondere malattie gravi come la rabbia o aggredire persone e animali domestici e selvatici.

Nella maggior parte dei casi, si tratta di cani padronali privi di microchip, non sterilizzati e vittime di abbandono. La mancata sterilizzazione accresce ulteriormente il fenomeno del randagismo, dal momento che i cuccioli nati da una coppia di cani randagi saranno sicuramente non sterilizzati e, se non verranno catturati, si potranno riprodurre, andando ad ingrandire sempre di più il problema.

Inoltre, essendo animali sociali, i cani randagi che riescono a salvarsi dagli incidenti, dalla fame e dalle malattie, tendono a formare branchi più o meno numerosi, che possono garantire maggiori possibilità di sopravvivenza e controllo di un determinato territorio.

In alcune zone d’Italia, dove il randagismo è molto diffuso, le amministrazioni locali in collaborazione con le più importanti associazioni animaliste italiane e le Forze dell’Ordine, hanno iniziato a mappare i cani che vivono liberi sul territorio e a sensibilizzare i proprietari con incentivi per l’applicazione del microchip e la sterilizzazione, oltre alla proposta di sgravi fiscali per le aziende disposte ad ospitare i cani randagi.

Non bisogna inoltre dimenticare che l’abbandono dei cani è un reato, che prevede pene severe per i proprietari, per cui è sempre auspicabile che l’adozione di un cane presso una struttura, un canile o un rifugio avvenga in modo consapevole e responsabile.

cane abbandonato

Come comportarsi con i cani randagi?

Le notizie di aggressioni da parte di cani randagi o non controllati dai proprietari sono sempre più frequenti. In certi casi, si tratta di animali abbandonati o inselvatichiti di seconda o terza generazione, che vivono in totale autonomia, cibandosi di ciò che trovano e cacciano, sovente entrando in competizione con altri animali simili, come i lupi.

Di solito, i cani di taglia medio-grande abbandonati a loro stessi hanno più probabilità di sopravvivere e possono diventare pericolosi per gli escursionisti o altri cani domestici, soprattutto se sono in gruppo o se la persona o l’animale si mostrano impauriti o timorosi.

Quando si incontrano cani randagi o liberi e senza proprietario è quindi necessario comportarsi in modo adeguato, perché si tratta di animali abituati a difendere il proprio territorio e che possono aver sviluppato comportamenti molto aggressivi:

  • Per prima cosa, è fondamentale non tentare di fuggire correndo, perché i cani sono molto veloci e potrebbero scambiare la persona o il cane domestico per una preda da cacciare e aggredire,
  • In secondo luogo, anche se non è sempre facile, bisogna mantenere la calma e mostrarsi sicuri e aggressivi, eventualmente utilizzando un bastone per allontanare gli animali per intimorirli senza picchiarli,
  • Infine, allontanarsi lentamente, senza voltare le spalle e tenendo sempre sotto controllo la situazione, in modo da uscire dall’area sorvegliata dai cani randagi, che non si sentiranno più “invasi” e potranno lentamente allontanarsi.

Se i cani randagi continuano a dimostrarsi aggressivi, nonostante ci si sia allontanati, è consigliabile cercare rifugio in auto o in un luogo protetto nelle vicinanze e aspettare che si stanchino e distacchino autonomamente. Quando possibile, si deve segnalare la presenza di cani randagi alle autorità locali, in modo che possano intervenire rapidamente.

cani randagi chi chiamare

Cani randagi chi chiamare?

I cani randagi sono tutelati dalla Legge quadro in materia di animali di affezione e prevenzione del randagismo del 14 agosto 1991, n. 281 e la loro presenza deve essere sempre comunicata alle autorità competenti per identificare i proprietari o offrire loro rifugio in apposite strutture e avviare, se possibile, un eventuale percorso di adozione.

Se si avvista un cane che vaga libero, è fondamentale contattare tempestivamente la Polizia Locale del Comune su cui si trova l’animale, fornendo indicazioni sul luogo e le modalità del ritrovamento, oltre alle caratteristiche dell’animale.

Il privato cittadino non può intervenire direttamente sull’animale, anche nel caso intenda adottarlo perché apparentemente abbandonato dal proprietario, né può legare o rinchiudere il cane per evitare che scappi, ma deve sempre attendere l’intervento delle autorità preposte, che si occuperanno di prelevarlo in sicurezza, fare le dovute verifiche, trovare il proprietario o affidarlo a una struttura autorizzata per il ricovero e i dovuti accertamenti veterinari.

In caso il cane randagio sia stato coinvolto in un incidente stradale, la autorità locali devono essere subito informate dell’accaduto per prestare soccorso all’animale ed effettuare i necessari rilievi.

cani abbandonati combattere il randagismo

Come combattere il randagismo?

Sebbene sembri un fenomeno fuori controllo, il randagismo si può contrastare, rispettando le leggi vigenti, ma soprattutto adottando comportamenti consapevoli e responsabili a partire dal momento dell’adozione:

  1. Sebbene sia un costo, dotare il proprio cane di microchip sin dai primi anni di vita è un atto dovuto e di responsabilità, perchè consente di identificarlo immediatamente, in caso si perda o scappi,
  2. Provvedere alla sterilizzazione evita che il fenomeno del randagismo si diffonda ulteriormente e crei nuovi cuccioli randagi, che crescendo andranno a incrementare la popolazione canina vagante,
  3. Adottare i cani nei canili o nei rifugi, per aiutare tanti amici a quattro zampe a trovare una casa in cui vivere serenamente il resto della loro vita ed essere educati ad affrontare una vita in società,
  4. Scegliere di adottare consapevoli dell’impegno fisico, economico e affettivo, e che la vita con un cane comporta e del fatto che si dovranno cambiare alcune abitudini e stili di vita per adeguarli alle sue esigenze,
  5. Gestire correttamente e non abbandonare i rifiuti che potrebbero attirare i cani randagi, in particolare in città e nelle zone rurali,
  6. Seguire le indicazioni fornite dalle autorità locali e pretendere che vengano rispettate le leggi, segnalando eventuali trasgressori, in modo che si crei una coscienza comune sul problema e il randagismo diventi un fenomeno marginale e sotto controllo.

Probabilmente, ci vorrà ancora tempo per arginare i cani randagi, ma ultimamente non sono più così rare le campagne di sensibilizzazione contro il randagismo.

I cani randagi, spesso, sono solamente vittime di una gestione non corretta e di scelte poco ponderate; meritano quindi a pieno titolo di ricevere affetto e amore. Se stai pensando di ADOTTARE UN CANE abbandonato, sul nostro motore di ricerca sono tantissimi quelli che stanno aspettando un tetto caldo o un giardino dove giocare, riposare e farsi coccolare. Non lasciarli in canile e offri loro una seconda possibilità!

Loredana Verga
Author: Loredana Verga

Le informazioni presenti su www.quattrozampeinfamiglia.it sono fornite allo scopo di integrare, non sostituire, le indicazioni del veterinario e del professionista di riferimento.

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