La recente approvazione da parte della Camera dei deputati della proposta di Legge AC30, fortemente voluta e firmata dall’Onorevole Michela Vittoria Brambilla, presidente e fondatrice della Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente, segna un cambiamento importante nella legislazione italiana in materia di difesa degli animali.
Queste nuove norme contro i crimini sugli animali, che integrano e modificano la precedente Legge 14 agosto 1991 n. 281 , prevedono pene più severe per il maltrattamento e l’uccisione di animali: un cambio d’impostazione epocale, atteso da tempo sia dalle associazioni animaliste che dall’opinione pubblica più sensibile al benessere dei nostri amici a quattrozampe.
Un passo sicuramente decisivo nella tutela degli animali, che conferma l’impegno dell’Italia nella protezione di tutti gli esseri viventi, sempre più considerati parte integrante della nostra società.
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ToggleLe novità della Legge AC30 per la protezione degli animali
Uno degli aspetti più importanti della nuova Legge AC30 (altresì nota come Legge Brambilla) per la protezione degli animali è il cambiamento del linguaggio del Codice penale, che parlerà esplicitamente di “delitti contro gli animali”.
Non si tratta di una semplice modifica linguistica, ma di un cambiamento culturale: non si parla più “dei delitti contro il sentimento per gli animali” in ottica antropocentrica, ma oggetto di tutela penale sono direttamente gli animali. Viene così finalmente riconosciuto che gli animali non sono cose, ma esseri viventi e senzienti che meritano rispetto e protezione.
Uccisione e maltrattamento degli animali
Con la modifica dell’art. 544-bis del Codice penale, la pena per chi uccide un animale sarà significativamente aumentata: la reclusione passa da un minimo di 4 mesi a 6 mesi fino ad arrivare a un massimo di 3 anni.
A queste condanne più severe per i reati sugli animali, si aggiunge una ammenda che va da 5.000 a 30.000 euro, una novità che fino ad ora non era prevista dal nostro ordinamento giuridico.
Inoltre, se l’animale viene ucciso in seguito a sevizie o torture, le pene per i crimini contro gli animali potranno arrivare fino a 4 anni di reclusione, con una multa raddoppiata che va da 10.000 a 60.000 euro. Questo è un chiaro messaggio: il maltrattamento e l’uccisione di animali non saranno più tollerati e dovranno essere perseguiti con rigore e fermezza.
Anche la modifica dell’art. 544-ter, che riguarda il maltrattamento di animali, prevede un inasprimento delle condanne. In questo caso, la carcerazione passa da un minimo di 3 mesi a 6 mesi, e la pena massima arriva fino a 2 anni, con la previsione di una multa che può arrivare fino a 30.000 euro.
La sanzione pecuniaria, che prima era solamente alternativa alla reclusione, ora diventa obbligatoria per chi commette questi reati, dimostrando un ulteriore rafforzamento della nostra legislazione.
Combattimenti tra animali
Per chi organizza o partecipa a combattimenti tra animali, le pene sono state ulteriormente elevate e ampliate. L’articolo 544-quinquies prevede una pena detentiva che passa da 1 a 2 anni fino ad un massimo di 4 anni.
In più, anche chi partecipa a questi combattimenti, indipendentemente dal suo ruolo, potrà essere perseguito con la reclusione da 3 mesi a 2 anni e ricevere una multa che va da 5.000 a 30.000 euro.
Un nuovo sistema di aggravanti e condanne
La legge AC30 introduce anche nuove aggravanti per i crimini contro gli animali. Ad esempio, se gli illeciti sono commessi alla presenza di minori o nei confronti di più animali, anche la pena sarà maggiorata.
Oltre a ciò, se le immagini o i video delle violenze vengono diffuse attraverso internet, canali social o altri strumenti informatici, la legge prevede condanne ancora più gravi. Questi nuovi inasprimenti permettono di rispondere in maniera più adeguata ai crimini che si verificano in contesti specifici o che hanno un impatto negativo su un pubblico più ampio e più emotivamente impressionabile.
Il divieto di tenere i cani alla catena
Una delle misure più attese dai cittadini e dalle associazioni animaliste è il divieto nazionale di tenere i cani alla catena. Sebbene alcune regioni italiane avessero già introdotto questo divieto, ora diventa legge nazionale.
Il nuovo articolo prevede sanzioni economiche che vanno da 500 a 5.000 euro per chi non rispetta questa norma: una vera e propria vittoria per il benessere animale, poiché l’utilizzo della catena come metodo di “detenzione” è ritenuto da tutti gli esperti un trattamento crudele e non idoneo a garantire il benessere psicofisico dell’animale.
Più protezione per gli animali altrui
Un altro aspetto importante riguarda la protezione degli animali altrui, che non saranno più considerati beni materiali, ma oggetti di diritto autonomo. Grazie all’art. 638 del Codice penale, questo reato diventa finalmente perseguibile d’ufficio.
Le pene passano da 6 mesi a un minimo di un anno fino ad un massimo di 4 anni, con l’introduzione di una multa che può arrivare persino a 60.000 euro. Sicuramente, questo è un altro segnale forte che conferma l’importanza che il nostro ordinamento giuridico riconosce alla difesa degli animali.
Combattere il traffico di cuccioli
Il traffico illecito di cuccioli, soprattutto se provenienti da allevamenti illegali e dall’estero, è un crimine che in Italia ha assunto proporzioni allarmanti.
La nuova legge prevede pene più severe per il traffico di animali, in particolare per coloro che trasportano cuccioli senza microchip o regolare passaporto. La pena detentiva per i responsabili passa da 3 a 18 mesi, con sanzioni economiche che vanno da 6.000 a 30.000 euro.
In aggiunta, se un’azienda o un trasportatore commette almeno tre violazioni in tre anni, l’autorizzazione all’esercizio dell’attività sarà revocata in via definitiva: un passo fondamentale per fermare la compravendita illegale di animali e garantire la sicurezza e il benessere degli stessi.
Le associazioni animaliste: strumenti più efficaci per tutelare gli animali
Una delle principali novità introdotte dalla Legge Brambilla riguarda il potenziamento delle competenze e delle possibilità d’intervento delle associazioni animaliste.
Le associazioni riconosciute dal Ministero della Salute ora hanno la facoltà di impugnare i giudizi cautelari, presentare appello e istanza di riesame per i sequestri preventivi e probatori. Una misura da tempo attesa dal mondo associativo, poiché permette alle organizzazioni di agire con maggiore efficacia nella difesa degli animali.
La correlazione tra violenza sugli animali e violenza sulle persone
Una delle ragioni più urgenti per cui il maltrattamento degli animali deve essere affrontato con severità è la forte correlazione tra la violenza sugli animali e la violenza sulle persone. Numerosi studi hanno infatti evidenziato che chi maltratta o uccide animali, in particolare in giovane età, ha un’alta probabilità di continuare a comportarsi in modo violento anche da adulto, soprattutto nei confronti di persone vulnerabili, come donne, bambini e anziani.
Il maltrattamento degli animali è spesso un segnale precoce di tendenze aggressive e brutali che possono sfociare in abusi domestici e soprusi fisici e psicologici su membri della famiglia e altre persone più deboli e indifese.
La nuova legge riconosce indirettamente questa connessione, in quanto le pene più severe e le nuove aggravanti riflettono una consapevolezza crescente di come la violenza sugli animali possa essere una manifestazione di comportamenti patologici che devono essere fermati prima che possano evolvere in crimini più gravi.
Finalmente, il sistema giuridico italiano tiene conto di questo legame, cercando di intervenire tempestivamente per prevenire danni maggiori non solo sugli animali, ma anche sulle persone e sulla società.
L’impatto sociale della Legge AC30: maggiori diritti e meno impunità
La legge AC30 è vista da tutti come una grande vittoria per i diritti degli animali. Michela Vittoria Brambilla, da sempre in prima linea nella difesa degli animali, ha sottolineato che questo provvedimento rappresenta una risposta alla crescente indignazione dell’opinione pubblica per i reati contro gli animali.
La percezione di impunità, che ha spesso caratterizzato chi ha compiuto maltrattamenti nei confronti degli animali, sta ora cambiando radicalmente. Con questa iniziativa, l’Italia si pone all’avanguardia nella protezione degli animali, riconoscendo la loro sofferenza e tutelandoli come esseri viventi con propri diritti.
Legge AC30: un traguardo storico per la protezione degli animali
L’approvazione della Legge AC30 segna un svolta storica nella legislazione italiana. Le pene più severe, le nuove aggravanti e l’introduzione di misure preventive dimostrano un impegno serio e concreto per fermare la violenza sugli animali.
Tuttavia, l’impegno non finisce qui. L’onorevole Brambilla ha promesso di proseguire la sua battaglia, affinché l’Italia diventi un modello a livello internazionale e questa legge è sicuramente un passo decisivo verso un futuro più giusto per tutti gli animali.
In questa nuova era di maggiore tutela per gli animali, è fondamentale non solo combattere i crimini, ma anche promuovere una cultura di rispetto e responsabilità verso tutti gli esseri viventi.
Un modo concreto per fare la differenza è ADOTTARE UN CANE O UN GATTO in modo responsabile e consapevole. Trova un nuovo amico a quattrozampe sulla piattaforma di Quattrozampeinfamiglia e diventa anche tu parte del cambiamento che vogliamo vedere nel mondo! Registrati subito e chiedi informazioni ai volontari dei rifugi e delle associazioni animaliste che collaborano con noi!